Ormai, è veramente noto che il controllo glicemia e il carico glicemico in un pasto è importante per regolare la salute metabolica e la linea. Tuttavia, raramente viene spiegato perché.
Non è di certo opportuno né necessario fare un trattato, ma con poche parole cercheremo di svelare il motivo per cui all’interno di una dieta volta al controllo del peso e alla prevenzione delle patologie metaboliche è importante tener conto del carico e dell’indice glicemico degli alimenti.
Perché il controllo glicemia è importante?
Il carico glicemico, correlato all’indice glicemico, dà una stima di quanto un alimento sia ricco di carboidrati e, quindi, di quanto sia in grado di alterare la glicemia in seguito al pasto.
Il mantenimento dei livelli più o meno di glicemia costante è fondamentale per l'omeostasi del nostro organismo. Infatti, i livelli troppo bassi di zuccheri nel sangue sono letali così come livelli alti sono altrettanto pericolosi, ma soprattutto vanno ad alterare le strutture proteiche del nostro organismo.
Per ovviare a questo duplice aspetto nella gestione del glucosio nell’organismo, la natura ci ha provveduto di una serie di ormoni, tra cui spiccano glucagone e insulina. Il primo entra in gioco nel caso in cui i livelli di zuccheri siano bassi; invece, l’insulina interviene quando i livelli di glucosio aumentano. Quest’ultimo caso è quello che maggiormente ci interessa ai fini della perdita di peso. L’insulina, infatti, è un ormone anabolizzante e facilita l’aumento ponderale, favorendo così la conversione del glucosio in acidi grassi da stoccare.
L’insulina, quindi, viene prodotta e secreta in risposta ad un pasto contenente zuccheri. Allo stesso modo, anche le proteine aumentano la glicemia, comportando di conseguenza la secrezione di insulina. Mentre, questo non accade per i grassi. Si tratta di un processo del tutto fisiologico: allora perché ci preoccupiamo?
Perché i picchi glicemici, a cui corrispondono un’elevata secrezione di insulina, creano una sorta di circolo vizioso in cui la sensazione di fame è molto sentita. È una specie di effetto rebound da cui è difficile sfuggire e che, oltretutto, porta con sé altri effetti collaterali se tale meccanismo è frequente. Nello specifico, le strutture cellulari possono essere alterate per effetto della glicazione: questo determina una perdita di funzione da parte della proteina o processi di invecchiamento e ossidativi accelerati. Inoltre, le cellule che producono insulina sono molto sollecitate e stressate e questo alla lunga potrebbe favorire processi di insulino resistenza e diabete.
Ecco, quindi, che aiutarsi con una sana alimentazione e un controllo del carico glicemico può aiutare ad evitare sbalzi glicemici e tutelare la salute oltre che la linea.
Nessun conteggio, basta l’attenzione
Sebbene alla base dell’indice e carico glicemico ci siano dei conti, non è necessario impazzire con troppe misurazioni. In verità, il carico glicemico può variare anche in base al trattamento del prodotto, ai metodi di cottura e alla combinazione tra i diversi alimenti.
Detto questo, per un approccio fai da te sarà sufficiente:
- Ridurre gli zuccheri semplici (dolci e dolcetti);
- Non mangiare la frutta da sola, ma magari con dei semi oleosi, con un frullato con latte, una bevanda vegetale o uno yogurt (in questo periodo si presta bene);
- Ridurre l’apporto di latticini e derivati e non superare le due porzioni di formaggi a settimana;
- Ridurre sensibilmente il consumo di farine bianche e raffinate;
- Prediligere farine integrali, grani antichi, legumi, pseudocereali e cereali in chicco
- Consumare una buona quota di verdure ad ogni pasto (la fibra abbassa il carico glicemico);
- Utilizzare le spezie aiuta a favorire il controllo glcemico(ad esempio la cannella).
Strategie dietetiche per il controllo glicemia
Le strategie dietetiche per controllare il carico glicemico sono svariate: dalle diete dissociate a quelle cicliche piuttosto che la dieta mediterranea. In quest’ultimo caso, ricordiamoci sempre però che “dieta mediterranea” non significa pane, pasta e pizza e che questo apporto di carboidrati per la vita che noi facciamo oggi deve essere rimodulato.
In ogni caso, se si hanno i valori di glicemia leggermente alterati, si è insulino-resistente o diabetici, è necessario rivolgersi ad un professionista così da essere seguiti individualmente.
Integratori per il controllo glicemico
L’integrazione alimentare è auspicabile e preferibile laddove sia possibile prima di intervenire con trattamenti farmacologici. Ci sono molti fitoestratti che hanno azione sul controllo della glicemia o sull’insulino-resistenza. Primo fra tutti, vi è l’estratto di fagiolo bianco: inibisce l’enzima dell’alfa-amilasi e tiene sotto controllo il picco glicemico post-prandiale. Fagiolo bianco e altri attivi sinergici sono tra gli estratti presenti nella composizione di Vitaminity Carb-Blocker Complex, l’integratore studiato appositamente per ridurre l’assorbimento dei carboidrati e controllare il picco glicemico.
Scegliere un’alimentazione sana e una corretta supplementazione sono il primo passo da compiere per ottenere un controllo glicemico ottimale.
Conclusione
Anche in questo caso, ricordiamoci sempre che l’attività fisica è assolutamente fondamentale: aumenta la nostra sensibilità insulinica e, quindi, la captazione del glucosio in circolo a livello muscolare. Inoltre, stress, fumo ed eccesso di alcol non aiutano, in quanto, sebbene si è parlato solo di insulina, il nostro corpo non viaggia su binari univoci a compartimenti stagni. Dobbiamo sempre pensare che dietro ad ogni cosa se ne celano altre.