La Berberis aristata appartiene alla famiglia delle Berberidaceae ed è solo una delle 604 specie di piante che popolano il genere Berberis. In generale, sono tutti arbusti o piccoli alberi che raggiungono al massimo i 2 metri di altezza (solo alcune eccezioni possono arrivare fino agli 8 m) e che si coltivano piuttosto facilmente.
Tuttavia, non tutte le specie del genere Berberis sono uguali: non tutte contengono berberina.
Berberina, l’attivo che fa la differenza
La Berberis Aristata, come la Berbersi vulgaris, produce la berberina, un attivo incredibilmente benefico per il nostro organismo. Si tratta di un alcaloide vegetale dal colore giallo e dal sapore amaro che caratterizza le radici, il fusto e la corteccia di queste piante. È proprio grazie alle proprietà ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti della berberina che la Berberis aristata viene impiegata come ingrediente nella preparazione di diversi integratori alimentari volti a migliorare la salute, il benessere e la forma fisica del nostro corpo.
Berberis aristata e colesterolo
È sicuramente la proprietà più nota e sfruttata della Berberis aristata: la sua azione ipocolesterolemizzante. La berberina, infatti, è in grado di ridurre il rischio di cardiovascolare agendo direttamente sul colesterolo LDL, quello buono. Attraverso un meccanismo post-recettoriale di stabilizzazione dell’mRNA, incrementa l’azione del recettore che capta le LDL, facilitando così la loro rimozione dal circolo. Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato che la berberina è capace di inibire la proteina PCSK9, la quale è coinvolta nei processi di degradazione dei recettori epatici delle LDL.
In altre parole, la Berberis aristata ha dimostrato di saper ridurre il colesterolo totale del 20%, le LDL del 30% e i trigliceridi del 20%. Non è un caso, quindi, che sia uno degli ingredienti che contraddistinguono la formulazione di Vitaminity HDL/LDL Cholesterol Balancer Complex, l’integratore ad alta titolazione progettato per ridurre il colesterolo nel sangue.
Berberis aristata per dimagrire
Un’altra grande proprietà della Berberis aristata è il suo effetto ipoglicemizzante. Essa, infatti, è in grado di mantenere sotto controllo i livelli glicemici nel sangue. La glicemia è la quantità di glucosio presente nel nostro sangue ed è strettamente correlata a ciò che mangiamo. I carboidrati, ad esempio, hanno un alto indice glicemico, mentre le proteine e i grassi hanno rispettivamente un medio e basso indice glicemico. Scegliere un’alimentazione variegata ed equilibrata è indispensabile per evitare picchi glicemici e incorrere in quella che è definita “ipoglicemia post-prandiale”. Tale fenomeno prevede che, dopo aver consumato un pasto ricco di carboidrati, si avverta subito dopo una leggera sonnolenza seguita da un precoce senso di fame.
Grazie alle sue proprietà, la Berberis mantiene sotto controllo i picchi glicemici, riducendo così l’assorbimento dei carboidrati e il senso di fame. Diminuendo la velocità e la quantità di carboidrati introdotti, si facilita anche il controllo del proprio peso corporeo. Per questo, viene utilizzata come attivo negli integratori per dimagrire e negli integratori per stimolare il metabolismo.
Berberina per prestazioni sportive migliori
Ridurre il colesterolo e controllare la glicemia nel sangue non sono le uniche azioni che la Berberis aristata è in grado di svolgere. Il suo principio attivo, la berberina, viene impiegato anche nella realizzazione di integratori sportivi volti a incrementare le performance agonistiche degli atleti di alto livello. Un esempio è proprio Vitaminity Deep Dive One, l’integratore alimentare della linea Aqua progettato specificatamente per migliorare le prestazione sportive correlate all’apnea e alla pesca subacquea.
La berberina, infatti, agisce sia sul sistema metabolico sia sul sistema cardiovascolare, i quali sono entrambi altamente sollecitati durante le immersioni in apnea. In particolare, a livello metabolico, stimola la produzione di ATP migliorando il metabolismo energetico dei carboidrati e dei lipidi, favorendo così una maggiore resistenza per le cellule allo stress ipossico. A livello endoteliale cardiaco, invece, migliora l’azione della eNOS, l’enzima coinvolto nella regolazione e concentrazione di ossido nitrico.