NAC e Covid-19: lo studio americano
Mark McCarthy (San Diego) e James DiNicolantonio (Kansas City) sono i due ricercatori che hanno valutato svariati studi clinici con l’obiettivo di verificare quali sono i principi attivi naturali più efficaci contro le malattie polmonari, tra cui l’influenza stagionale e l’epidemia di Covid-19.
Più nel dettaglio, la ricerca statunitense si è concentrata su due aspetti: la riduzione dell’infiammazione polmonare e la stimolazione degli anticorpi. È proprio in quest’ultima prospettiva che il NAC (n-acetilcisteina) ha dimostrato di avere un ruolo decisivo nella diminuzione della sintomatologia.
Covid-19 e sistema immunitario
Il Covid-19, o semplicemente Coronavirus, e l’influenza stagionale hanno come possibile conseguenza l’infiammazione polmonare. Nei casi più gravi, quest’ultima può comportare insufficienza respiratoria e morte. I soggetti più a rischio a contrarre questa forma di polmonite interstiziale sono coloro i quali soffrono di malattie respiratorie e cardio polmonari croniche, malattie immunodepressive e cancro.
Ciò che accomuna questi soggetti è un sistema immunitario debole. Stimolare gli anticorpi rappresenta, quindi, una delle vie più efficaci per ridurre sia la durata sia la gravità dell’influenza.
NAC contro il Covid-19
La n-acetilcisteina, nota anche come NAC, è il precursore del tripeptide glutatione (GSH), un potente antiossidante prodotto dal fegato. Diversi studi clinici hanno messo in luce come l’integrazione di NAC sia utile per incrementare sia la sintesi endogena di questo antiossidante sia la produzione di ossido nitrico (NO). La conseguenza diretta di questa crescita è una produzione maggiore di anticorpi, i quali sono indispensabili per contrastare il virus.
A tal proposito, i due ricercatori statunitensi hanno riportato proprio in questo studio i nutraceutici più indicati per incrementare la risposta dell’interferone di tipo 1 ai virus all’RNA, tra cui l’influenza e il Covid-19. Tra questi, il NAC (n-acetilcisteina) ha dimostrato di essere un valido alleato sia nella prevenzione sia nel trattamento dei primi sintomi influenzali.
Un’efficacia dimostrata
Un altro studio, antecedente a quello sopra riportato, ha analizzato come il trattamento a lungo termine con N-acetilcisteina sia in grado di attenuare i sintomi provocati dall’influenza migliorandone anche il sistema immunitario.
In particolare, per questo studio randomizzato in doppio cieco, sono stati selezionati 262 soggetti di entrambi i sessi. Fra questi, il 78% ha un’età maggiore di 65 anni e il 65% è affetto da una malattia degenerativa cronica non respiratoria. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere compresse di placebo o di NAC (600 mg) per due volte al giorno per sei mesi.
L’integrazione di NAC ha dimostrato un’evidente riduzione della sintomatologia del virus influenzale, nonostante il contagio non sia diminuito. Nello specifico, il 79% dei soggetti che ha assunto il placebo ha evidenziato sintomi clinici, mentre solo il 25% di coloro i quali hanno assunto NAC 600 mg ha sviluppato una forma sintomatica. Ne consegue che l’n-acetilcisteina ha ridotto nettamente sia i sintomi locali che quelli sistemici, diminuendo così anche la gravità e la durata degli episodi influenzali.
Prima del Covid: NAC e influenza suina
Quando si parla degli effetti terapeutici del NAC (n-acetilcisteina), il Covid-19 non è l’unica influenza che è stata analizzata. Qualche anno fa, infatti, l’n-acetilcisteina ha dimostrato di proteggere dal danno polmonare acuto indotto dall’influenza suina H9N2.
Si tratta di uno studio cinese che ha analizzato sui topi gli effetti che il NAC ha sul danno polmonare acuto (ALI). I risultati emersi non fanno altro che suggerire che il NAC possa essere considerato un trattamento aggiuntivo in grado di ridurre la gravità dell’influenza. Più nel dettaglio, in presenza di RNA-virus influenzale, gli antiossidanti come l’n-acetilcisteina possono diminuire l’infiammazione e l’edema polmonare.
Integratori NAC, dosaggi e consigli
Gli studi qui riportati hanno utilizzato tutti il NAC con un dosaggio pari a 600 mg. Questa è, infatti, la dose di n-acetilcisteina che viene impiegata anche nei farmaci da banco, come il noto mucolitico Fluimucil®, per il trattamento dei primi sintomi influenzali.
In genere, invece, il dosaggio per un trattamento preventivo è pari a 500 mg. Vitaminity NAC 500 mg utilizza proprio questa dose di n-acetilcisteina, a cui sono stati aggiunti Vitamina C e Acido Alfa Lipoico per una azione sinergica, al fine di garantire un’efficace prevenzione dei sintomi influenzali con la conseguente riduzione del rischio di contrarre raffreddori e malanni di stagione.
Riferimenti bibliografici
1) “Nutraceuticals have potential for boosting the type 1 interferon response to RNA viruses including influenza and coronavirus”, Mark F McCarty, James J DiNicolantonio, 2020.
2) “Attenuation of influenza-like symptomatology and improvement of cell-mediated immunity with long-term N-acetylcysteine treatment”, S De Flora, C Grassi, L Carati, 1997.
3) “N-acetyl-l-cysteine (NAC) protects against H9N2 swine influenza virus-induced acute lung injury”, Rui-Hua Zhang, Chun-Hong Li, Cun-Lian Wang, Ming-Ju Xu, Tong Xu, Dong Wei, Bao-Jian Liu, Guo-Hua Wang, Shu-Fei Tian, 2014.