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22 febbraio 2019

Postura emozionale

Che cosa è la postura emozionale?

La posizione del corpo nello spazio è percepita grazie all'azione di numerosi sensori del sistema nervoso centrale e periferico integrati attraverso il midollo spinale, il ponte e la corteccia celebrale al fine di presentare una risposta appropriata  all'ambiente che cambia durante lo spostamento.

Purtroppo poco spesso riusciamo a prendere piena consapevolezza della nostra posizione anatomica articolare e muscolare nello spazio poichè i propiocettori sono per lo più inconsci. Una delle scoperte più entusiasmanti a livello neurologico posturale degli ultimi anni è stato proprio la connessione solamente in passato ipotizzata che il  sistema nervoso simpatico (quello che viene attivato per reagire a situazioni di sopravvivenza Fight or Flight) sia intimamente connesso con il sistema somato sensioriale.
Fornendo così un controllo di posizione direttamente azionato dalla nostra percezione di pericolo o relax.

 

Il sistema somatosensoriale è suddiviso in sensori somatici, propriocettori ed enterocettori.

I recettori somatici sono numerosi e suddivisi nel derma e sulla muscolatura a diverse profondità, il loro scopo è quello di fornire le sensazioni di vibrazione, pressione, percepire le accelerazioni cutenee oppure predisporre le anticipazioni posturali della muscolatura durante il movimento. I propiocettori invece si suddividono in fusi neuromuscolari e organi muscolo tendinei del golgi. La loro funzione è definire e rendere reale il senso di posizione statica dinamica e di forza, da questi sensori afferenti partono i segnali che a livello inconscio ci posizionano nello spazio oppure anticipano la forza del movimento in base alla richiesta del sistema nervoso centrale.

 

La connessione fra il sistema nervoso simpatico e quello propiocettivo però crea una diretta connessione fra la reazione endocrina di stress emozionale percepita e la risposta muscolare articolare a breve e lungo termine. L'azione del sistema nervoso simpatico è appunto quella di preparare il corpo all'azione qualunque essa sia: lotta, combatti o fuggi. In una situazione del genere abbiamo bisogno immediato  di fonti energetiche adatte allo sforzo istantaneo quali il glucosio e la fosfocreatina, ma necessitiamo anche di un cambio posturale che prepara il corpo alla contrazione isometrica che crea stabilità per la forza esplosiva dell'attacco o della corsa in accelerazione. Tutto questo però avviene a discapito dell'armonia e della precisione del movimento infatti il sistema nervoso simpatico sovrascrive i segnali afferenti di alcuni propriocettori del sistema muscolare inducendo un cambiamento posturale condizionato dalla situazione di pericolo.

 

Il decadimento metabolico energetico mentale

Sebbene questa reazione sia stata evolutivamente molto importante per la nostra sopravvivenza milioni di anni fa quando i pericoli nell'ambiente erano numerosi e i predatori diffusi ad oggi invece la risposta del sistema nervoso simpatico sotto l'influenza di uno stress cronico di modica intensità è in grado di modificare stabilmente alcune fasce

muscolari coinvolte nella protezione e nella fuga. I fusi cronicamente stimolati cambiano la loro percezione spaziale in attesa di segnali più forti. Questa stimolazione continua ci mette in uno stato protettivo che condiziona il nostro metabolismo, la nostra richiesta di certi nutrienti e le nostre reazioni agli stimoli esterni, portandoci inesorabilmente verso un decadimento non solo posturale cronico ma anche metabolico energetico mentale.

 

Alcuni studi hanno verificato come già nel grembo materno e successivamente durante l'infanzia ogni evento stressante emozionalmente, se non gestito e risolto a livello della corteccia celebrale conscia, viene passato al sistema nervoso autonomo e trasformato.

 

Tutte le articolazioni sono interessate, a partire dalla mobilità degli arti inferiori, caviglia ginocchio anca, al bacino, persino il respiro ed il movimento della cassa toracica monitorato dal diaframma, la zona delle spalle e del collo. La reazione emotiva posturale guidata dal sistema nervoso simpatico cronicizza la nostra postura in blocchi muscolo articolari che sono riconoscibili da un occhio esperto come blocchi emozionali mai risolti.

 

I casi clinici di blocco posturale

Nel mio studio fitlab sono numerosi i casi di blocco posturale nelle varie aree prima elencate, negli anni siamo riusciti a trovare una correlazione con il comportamento alimentare di molte persone che hanno una particolare postura, questo perchè il sistema nervoso simpatico è in grado, attraverso la stimolazione ormonale (cortisolo,adrenalina,serotonina,ossitocina) di modificare il metabolismo in base alle richieste energetiche necessarie in quella particolare situazione.

 

Negli anni ho cercato ti creare un metodo che potesse lavorare non solo a livello endocrino seguendo un regime alimentare particolare in grado di rendere reversibile la stimolazione ormonale, ma anche trovare una metodologia di allenamento che potesse, attraverso la stimolazione esterna dei propiocetori, modificare i segnali propriocettivi liberandoli dai blocchi posturali indotti ed innescare un cambiamento tonico muscolare emotivo

 

Consapevolezza:  ancora una volta l’arma migliore a nostra disposizione

L'obiettivo è dunque quello di rendere consapevoli; aiutare a rilasciare senza manipolazione le fasce contratte dall'iperattivazione del sitema nervoso simpatico. Attraverso il movimento Primal Hunters in esterni questo può essere fatto. Muoversi in modo naturale in un ambiente dinamico ed instabile soggetto a gravità, un ambiente dove l’ostacolo naturale ci obbliga ad un cambiamento posturale adattativo per andare avanti. La foresta e la natura impongono a coloro che l’attraversano un continuo adattamento. Il percorso trasforma il corpo, adatta la muoscolatura e l’articolazione ed il soggetto ne esce completamente riprogrammato. Questa nell’antica arte dello Shinrin yoku si chiama bagno nella foresta, il primal fitness di Huntersttrail permette di lavarsi da questi blocchi mentali e metabolici riprogrammando l’ego.