Che cos'è la Dieta Zona?
La Dieta Zona è stata introdotta in Italia grazie all'interessamento di Eddy Ottoz, che si era imbattuto in questo straordinario metodo che tanti risultati di livello garantiva agli atleti delle nazionali statunitensi di atletica leggera e di nuoto.
Ultimamente se ne fa un gran parlare, spesso a sproposito.
In che cosa consiste, esattamente, questa Zona?
La Dieta a Zona è un sofisticato strumento di condizionamento in positivo del nostro sistema ormonale, e un eccezionale modalità di gestione personalizzata del nostro benessere psico-fisico.
Un nuovo stile di vita con la dieta a zona: dieta e meditazione
Stiamo parlando soprattutto di salute, non solo di prestazioni sportive o di linea.
Gli strumenti di cui disponiamo, e che ci consentono di puntare al massimo benessere, sono quattro:
- integrazione con Omega 3
- alimentazione corretta
- esercizio fisico moderato
- tecniche di rilassamento
I primi due strumenti sono quelli di maggior rilievo relativamente ad i risultati.
Quanto all'integrazione è presto detto: 2,5 grammi al giorno di Omega 3 liquido od in capsule risolvono rapidamente l'incombenza.
Il secondo punto è senz'altro quello di maggiore complessità, almeno nella sua versione più sofisticata, e che quindi richiede una spiegazione leggermente più estesa.
Come anticipato in precedenza, stiamo cercando di raggiungere il massimo equilibrio tra gli ormoni che condizionano il funzionamento del nostro complesso sistema psico-fisico.
Affinché ciò sia possibile è necessario controllare, tramite il cibo, un ormone chiave: l'insulina.
La maggioranza delle persone tende a secernere troppa insulina, condizionando in questo modo non solo il suo rendimento giornaliero e la sua linea ma, nel lungo periodo, la sua stessa salute.
Al fine di ovviare a questi inconvenienti non trascurabili (in termini di prestazioni e salute) è quindi necessario modificare le condizioni che comportano un'eccessiva produzione di insulina:
- l'eccesso di calorie in assoluto
- l'eccessivo consumo di carboidrati
La Zona, quindi, prevede una restrizione calorica ed una drastica riduzione del consumo dei carboidrati, soprattutto dei cereali.
Per restrizione calorica, però, non si intende il tradizionale transitorio periodo di fame nera associato comunemente al concetto di dieta.
Con questo concetto, universalmente riconosciuto dalla medicina tutta come garanzia di lunga vita, si intende esclusivamente che, per ogni individuo, il fabbisogno giornaliero di cibo va calcolato in base alle sue peculiari esigenze e che è dannoso superare (in termini calorici) quanto effettivamente necessario.
Il secondo criterio (la riduzione dei carboidrati) va espresso in modo più articolato.
Nella Zona non solo vanno ridotti i quantitativi di carboidrati che tendiamo ad assumere nella nostra alimentazione "normale" (prevalentemente sotto forma di pane e pasta), ma dobbiamo assicurarci, ad ogni pasto o spuntino, un corretto bilanciamento tra le tre componenti fondamentali dell'alimentazione: proteine, carboidrati e grassi.
La Zona viene frequentemente sintetizzata nella formula 40/30/30, nel senso che il 40% delle calorie di ogni pasto dovrebbero derivare dai carboidrati, il 30% dalle proteine ed altrettanto dai grassi.
E' un modo sicuramente troppo sintetico per chiarire a pieno il significato profondo della modulazione ormonale ottenibile tramite il cibo, ma rende sufficientemente l'idea, almeno sotto il profilo dell'attuazione pratica.
Per esprimere meglio il concetto in termini reali possiamo dire che un pasto dovrebbe essere costituito:
- da una fonte proteica (pesce, carne, ecc) di quantità proporzionata alla mole ed all'attività fisica del soggetto in questione;
- da un'abbondante dose di verdura;
- da una buona porzione di frutta;
- il tutto condito con dosi contenute di olio di oliva
Facendo derivare i carboidrati prevalentemente da frutta e verdura, si riduce il consumo totale dei carboidrati stessi (contengono molti meno grammi di zuccheri rispetto a pane e pasta a parità di peso) pur potendo usufruire di dosi abbondanti.
Frutta e verdura, inoltre, contengono molti più micronutrienti (vitamine, sali minerali, ecc.) rispetto ai farinacei, risultando quindi più salutari.
L'esercizio fisico contribuisce al controllo ormonale che la Zona ricerca, e la Zona contribuisce notevolmente a migliorare le prestazioni nel corso dell'esercizio fisico.
Sempre più atleti di tutti i livelli, anche in Italia ormai, si stanno dedicando alla Zona avendone sperimentato i notevoli vantaggi in termini di prestazioni.
Di solito chi pratica assiduamente attività fisica è persona che tiene al suo benessere oltre che alla sua immagine, e per costoro la Zona costituisce una sintesi particolarmente indovinata di tutto quanto cercano di ottenere.
Ultimo, ma non trascurabile, strumento di controllo ormonale (lo stress è mediato da ormoni specifici) sono le tecniche di rilassamento.
Sono tutte valide, anche se la meditazione è quella con maggior numero di studi a supporto